Mio anziano ammiraglio,
miei capitani,
attenti alle acque in cui
andremo a navigare.
Avete guardato alle vostre paure,
alla fatica e alla fame,
alla tempesta
e al timore di non arrivare.
Forse era meglio pensare,
prima di partire,
che questa responsabilità è grande
e che una nave può sempre affondare,
che senza vele ci puoi attraversare un lago
e non l’immensità di un grande mare.
E io, povero mozzo,
seguo solo la mia direzione,
mi porto dietro la mia razione di rancio
e affronto ogni umiliazione
per fare dolcemente il mio dovere:
le mie acque saranno calme
perché avrò un soccorritore.
Ma voi, miei capitani,
mio anziano ammiraglio,
piangerete,
vi dispererete per i morti che saranno,
ai quali non avrete mai insegnato
a remare sulla piccola scialuppa di salvataggio
o a gonfiare il proprio salvagente.