Tu lo sai, mi hai visto prima, nella mia camera, solo, triste, spento come una fiamma soffocata dalla sua stessa anidride carbonica.
La guardo e mi sento nudo, vuoto, come un drogato che guarda un lo spacciatore mentre gli da la dose.
E ancora mi pento.
Sono stanco.
Aiutami. Te lo chiedo sempre.
Mi sdraio a letto e ascolto.
Le orecchie mi sibilano come un forte vento, frusciano come una pastiglia effervescente, scrosciano come un fiume gigante.
Non sento nulla, qui, lontano da tutto e tutti, a non vivere la mia vita.
La Bellezza che scappa, il dolore che mi piomba sul cuore come una spada straziante, i miei occhi coperti da cataratte di lacrime non piante: quante volte ho provato queste sensazioni.
E anestesia sia, quindi, per dimenticare ancora una volta questa morte.
Ma in fondo, nel mio cuore, rimane la certezza del mio desiderio.
Non so cosa voglio dalla mia vita.
Non so chi sono.
So solo che voglio essere amato. Essere libero.
Libero di vivere la mia vita. Libero di morire.
Libero di vivere la mia vita e la mia morte.
Amen.