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Pensieri e note

Ardore

Cerchiamo la pienezza del ventre
E non l’ardore del cuore
Siamo tristi, abbattuti, morti
Perché non siamo forti e belli
Ma stronzi e ipocriti che nessuno amerebbe
Così neppure noi amiamo noi stessi

Ma se qualcuno arrivasse
E ci amasse oltre la morte in cui cadiamo
Risorgeremmo davvero.

E cosa é ardore del cuore
Se non l’amore,
Amore ricevuto gratuitamente,
Amore che non riempie per poco lo stomaco
Ma che diventa sorgente d’amore in tutto il nostro corpo

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Pensieri e note

Ragazza-occhi-di-corteccia

Ricordo una ragazza sulla soglia
che mi guardava coi suoi occhi di corteccia,
e nella foresta dei suoi occhi io vedevo
la palude della sua mente stanca

Non ho chiesto mai la sua mano, né il suo nome
ma  sono certo che, anche se è lontana,
ha trovato la pienezza che cercava:
la sua vita ora ha un senso da spezzata

E mi manca la sua voce e la presenza,
e lo sguardo che si nasconde, timido, anche ora,
quando passo lì davanti a quella porta –
non è morta! nel mio cuore non è morta

Il suo canto è terminato con la gloria
come un angelo che si spegne nella luce
non l’ho mai conosciuta come donna
ma l’ho sempre cullata in questo amore

Ora dormirò, e chiuderò la finestra
solo buio, e nient’altro resta –
solo buio, e questa nostalgia
con l’aurora anche io volerò via

 

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Polvere alla polvere

La testa è rotta perché
la testa è rossa
come una bambola condannata a morte
è colorata a morte,
è il gioco di un bambino,
la vita di un soldato come quella
di un soldatino

E questo fango ritornerà.

La guerra è pazza perché la guerra è santa
come i monumenti la famiglia e la vacanza
di chi la permette, famiglie fatte a fette
il veleno del potere come quello
di un serpente

E – lo dici tu – questo fango ritornerà.

E tutti quegli uomini che giacciono sul campo
Marito padre figlio fratello fidanzato
la gente se ne frega, che tanto non può farci niente
condannando la pace con il suo comportamento
indifferente.

E questo fango ritornerà.

La guerra è bella, quant’è bella la Terra
con tutte le persone che dormono per terra
polvere alla polvere e polvere alla terra
il cibo dei potenti non è quello
della gente,
è cibo calpestato sulla terra.

Ma il fango ritornerà.
Un giorno prima.

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La finestra

Gli autobus che passano e le pozzanghere di fango,
e la pioggia che brilla sopra i fari delle auto.

E’ questa civiltà,
in questo centro della città.

E ora torno a casa e tu mi chiedi se ora piove, o se c’è il sole
fuori dalla finestra.

Non vedi più una luce, hai solo nebbia nella testa.
E’ solo un altro giorno che passa, che se ne va.

La mamma che corre con in braccio il bambino
e sa che è troppo tardi lei, per chiedere perdono.

La carriera l’ha già fregata, mentre i soldi sono in tasca
e il tempo passa.

Fuori c’è un tempo pessimo, ma ora non ti importa.
La gente è riservata, vive sotto la sua luna storta.

E ora non ti importa perchè non hai paura.
No, ora non ti importa.

Non ora.