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Pensieri e note Poesia

L’immenso

Ti guardo,
i tuoi occhi dolci,
il tuo naso minuto,
la tua bocca nascosta.

Ti guardo,
mi nascondo anche io,
mentre tu, dietro il velo,
chiudi gli occhi.

Davanti a me
l’immenso mi guarda, mi ascolta,
e io ho paura
di venir meno:

Venir meno
di fronte a te,
di fronte al mondo,
di fronte all’immenso

che non so immaginare.
Non so parlare,
né scrivere,
né disegnare.

Non so guardare
i tuoi occhi dolci,
il tuo naso minuto,
la tua bocca nascosta

e al pensiero
di salpare per questo
immenso, ignoto mare
mi sento debole,

incontinente, misero.
Partirei solo
per cercare un rifugio
lontano dalle mie nudità.

Eppure è qui,
sulle rive di questa
immensa esistenza
che ho incontrato il tuo sguardo,

e il tuo sguardo,
pieno di attesa,
di pudore, di dolcezza
mi ha amato.

Mi ricopristi
col tuo velo,
mi sollevasti
e mi baciasti:

“Quanto ti ho atteso
per tutti i miei giorni,
e ho atteso te

e l’infinito giorno,
pieno d’ogni bene,
con te è giunto”

Ti guardo,
i tuoi occhi dolci,
il tuo naso minuto,
la tua bocca nascosta.

Tutto di te conosco,
e amo te,
che come pioggia
ami lo sporco fango,

e nella mia morte
trovo lo stupore e il compimento,
e nel fallimento d’ogni giorno
trovo nuova vita.

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Pensieri e note Poesia

Avanzi

Dimenticai
ciò che per paura
seguisti in ciò che chiamano
“gioventù”
ogni caduta, cedimento,
incertezza, bestemmia, bruttezza

I tradimenti, la cupidigia
le menzogne, la vergogna
serpenti che morsero
coloro coi quali li cinsi,
“gioventù”
il mondo giustifica
solo per gioco

Dimenticai
ciò che ora non vuoi più
che il tuo mondo veda
“gioventù”
perduta, lontana, acerba,
nascosta, errante, immatura

Fedele,
non ti ho mai tradito
e se mi hai mentito
ricordo
soltanto una promessa
“gioventù”
acerba se non sai aspettare,
l’attesa logora
chi non sa cosa volere

Ricordo
soltanto una promessa
e generazione su generazione
è sempre rimasta la stessa
i figli
la terra che accoglie il seme
e, fertile, germina,
e genera una nuova speme

Il cammino è lungo,
la morte è una tappa
verso la terra dei vivi
chi vuole restare
resti,
sotto la terra dei morti
ma chi vuole amare
avanzi
oltre il confine eterno
abbondi e danzi

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Pensieri e note Poesia

Tossire

Tossire, tossire,
senza mai respirare
coi bronchi infiammati
e la noia che sale

Tossire, tossire,
con la gola che brucia
e le lacrime agli occhi,
senza mai respirare

Tossire, tossire,
stanchi di fallire,
soffocanti, delusi,
disperando nell’aria

Tossire, tossire,
cadere e fallire:
val la pena curarci?
O ci basta morire?

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Pensieri e note

La tua mancanza

Un altro giorno, un’altra notte.
Pagine vuote, senza parole.

Ridotto ad un animale, conosci solo l’oggi mentre il passato è scritto nei solchi delle tue orme.

Chi leggerà la tua storia?
La polvere narra di eloquenti silenzi e discorsi vacui.

Ma un tempo, ricordi?, la terra ricevette l’acqua.
Le orme divennero solchi, la polvere fertile fango.
Accolse la terra semente nuova, e germogli la coprirono.

Ricordi la vita, quando spuntò da un’arida pianura di morte?
Sembrava di sentirsi meno soli, di fronte a tutte le stelle.
Ricordi le stelle, quando ti dicevano che oggi il silenzio ti basta?

D’estate il silenzio ricorda il deserto, e nuvole grigie l’arsura.
La pioggia tace e di giorno, appena, si sente il Sole frinire.
Il cielo d’estate infierisce sul suolo: ogni carità è evaporata.

Se il Sole non scaldasse la terra, non vi sarebbero nuvole.
Se le nuvole non coprissero la terra, il Sole la seccherebbe.

La terra, nuda, di fronte al Sole secca, ma le nuvole la rivestono di fronte all’astro che la illumina e le dona vita.
La terra rivestita dona vita a chi si nutre dei suoi frutti e delle sue radici.

Le stelle stanotte resistono alle aride luci della città, piene di nostalgia.
Le luci lontane sbrilluccicano, mentre le stelle, lassù, splendono.
Le stelle stanotte si vedono, la campagna non dimentica il buio.
Le stelle, stanotte, le guardi e ti parlano: “Ricordi?”

La tua mancanza è un’orma che si trasforma in solco.
La tua mancanza è una crepa in un terreno arido, che vede il Sole e poi secca, ma una nuvola la copre.

La tua mancanza sentirai sempre, dentro di te. Non è come niente.