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Pensieri e note

nel mio letto

buonasera, luna.

cosa era peggio?
la paura che il ragno mi saltasse addosso o il sentirlo ora camminare silenzioso e tranquillo sotto la pelle nuda?

cosa era maggiore?
il desiderio o il piacere?

cosa era migliore?
la nostalgia o il ritorno?

quale sia, tra tutte, la cosa giusta – quello non l’ho mai capito.

il tempo scorre ancora, teso come una corda.
io, coi miei giorni, l’ho accarezzato appena, come un arco sfiora il violino. quel suono sgraziato a volte, stonato, oppure suadente, etereo, come un eco dei secoli immemori, di ogni suono racchiuso in un solo strumento, dell’eterno incastonato in un solo momento, dell’universo inscritto in un’unica vita.

cosa era più intenso?
il vibrare della corda o il suo pianto isterico?

eccomi, sono qui, in ogni luogo o forse in nessuno, in un tempo distante dimensioni, ma sono qui, e tu mi ascolti, e tu mi guardi, tu mi tocchi e mi cerchi. poi ti giri.
io che guardo l’infinito e le sue stelle che si spostano seguendo vento misterioso della sera, quando la finestra del mio cuore é aperta e il mio amore porta il mio senno sulla luna a fare una gita in giornata, e tu ti giri e non capisci perché sono qui a scrivere di ciò che non posso vedere.

tu ti giri, ed ecco – il drappo nero cade – l’infinito si rivela per ciò che é – un lenzuolo bidimensionale decorato con tinte acquerellate, un lavoro d’artista sopraffino.

é la notte, qui nel mio letto, ed attorno a me ogni cosa torna alla sua relazione con l’assoluto: gli oggetti, nascosti dal buio gassoso e ubiquo, hanno di nuovo dimensioni finite, e anche il più invisibile ragno ora é da qualche parte sui miei nervi, tra le cosce e la schiena.
lo schiaccio con una manata vigorosa – splat.
sospiro – il cielo é ancora lassù, sopra di me.

buonanotte luna.

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Poesia

siamo nati per soffrire

siamo nati per soffrire
ed è per questo che
non usciremo mai
da questa tangenziale

siamo nati per soffrire
ed è per questo che
la fetta biscottata
cade verso la marmellata

mi fa specie però
che a volte c’è qualcosa
di imprevisto
un odore,
un calore
un ormone impazzito
che stravolge
il nostro destino