E quindi uscimmo a riveder le stelle
col nuovo telescopio astronomico
e in sottofondo le Notturne di Chopin
Stavamo in silenzio, ascoltavamo la luna
respiravamo le note, guardavamo la pioggia
che, bagnando i campi accaldati, odorava d’estate
La vita è in versi, i sogni catturati da foto
racchiuse in vecchi libri finiti di mio padre
ed io con eterno stupore li scopro per me, nuovi
Quanto tempo, quanto tempo, quanto tempo
che viene, va, ritorna, e si ripete
come vuole, è un gatto che non mi ascolta
Vorrei fermarti, ma sei libera
e l’unica cosa che posso umanamente
è viverti e, come un gatto, lasciarti
Sono stato adolescente, lo sono e lo sarò,
come ogni artista, finché la morte non mi avrà
o la vita mi svuoterà, e sarò depresso
I sogni sono i ricordi di un futuro che non sarà,
donati a noi per misericordia, per viverli
quando non possiamo tentare di possederli
In essi ti ricordo, bella,
come le foto che non ti ho mai fatto,
quando ti stringevo come non potevo
E le notti passano, gli anni bruciano
(ormai 10 o più), e i tagli spariscono,
e tu non ci sei più, o non ancora
Forse eri solo il tempo ben vissuto,
quello mai sprecato, della scoperta
che come lama non si può afferrare