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Poesia

L’eremita

Dallo spazio vi guardo
Nello spazio che intorno
Già vi siete creati
Come muri senza mattoni
Siete muri, vi lancian palloni
E rimbalzano senza più divertimento
I bambini, senza infanzia, persi nel tempo

Dal lontano di giorno vi sento
Che gridate dai vostri balconi
Siete troppo lontani per esser vicini
Non vi vedete? Non capite il nulla che siete
Non capite il male che fate nel non fare nulla
Lavorate da case isolate e poi stanchi morite
per un male che per voi non esiste
Non vi vedete e non vi sentite
Se microfono e video non consentite

Sto morendo, lentamente
Nel mio eremo sopra ad un mondo senza più gente
Individui, monadi,
senza più monaci
e senza più niente
da raccontare, da fare,
divertirsi soltanto
per non vedere più il male