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Pensieri e note

Sceglierei la lentezza, ma…

Sono veloce a dimenticare, a passare, a scegliere le vie brevi e meno faticose.
Il piacere nella lentezza, nella fatica, nell’attesa io non lo conosco.

Fumo lento di pipa, cucina lenta, lento mangiare, una crescita lenta e difficoltosa, una scrittura lenta e ordinata, preparazione lenta, comporre lentamente.
Tutto ciò lo fuggo come se fosse il male, di istinto, di impulso corro dalla parte opposta.

Eppure so che nella lentezza è il gusto, nella lentezza è il metodo, dove nelle sfumature sta la bellezza, nella pazienza la speranza.

Sabati e domeniche ad annoiarsi, a guardare fuori le nuvole grigie che si spostano e le foglie arancioni che cadono.
Quante parole scritte, quante scelte fatte, quante idee trasformate in bozze di realtà, in quelle giornate uggiose.

La preghiera può essere dialogo lento con il divino, oppure un soliloquio, un rimuginio o una ruminazione.
Un amore o un’amicizia possono nascere e crescere solo se c’è ascolto, pazienza, ma soprattutto una disposizione alla lentezza.
La lentezza è requisito della fede e della fiducia.

Ogni giorno io sceglierei la lentezza

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