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Pensieri e note

E a me che cosa resta?

Poeta, musicista, pittore, fotografo, e poi tante altre cose ancora.

Possibile che non vi rendiate conto di quanto io sia interessante?

Eppure avete visto, e lo ripeto: poeta, musicista, pittore, fotografo, e chissà…

E poi che poeta, un funambolo della metrica…

E che musica, eclettico a dir poco, e polistrumentista.

E il tratto, e la pennellata, segni inconfondibili del mio innato talento, e che dire del modo leggiadro e discreto con cui il mio indice affossa il pulsante di scatto e… Click!

E ancora mi ignorate, mi parlate come se fossi come voi, e io sono magno nella mia artisticità.

Come osate? Come dite? Lo sapete! Mi conoscete!

Dite che scrivo come un qualunque poeta naif, e che improvviso in ogni frangente e in ogni genere artistico.

Il fatto di saper suonare poco molti strumenti non fa di me un musicista.

Solo gli scemi, poi, dipingono e si vergognano.

Meglio mettere la testa nella sabbia, e loro sapranno comunque, ma ignoreranno che tutto ciò lo faccio per loro.

E a me? A me cosa ne resta?

Forse solo il piacere nel fare arte, di mettermi da parte.

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Poesia

Dio è nell’inquieto

Non ho mai affermato
di poter vivere senza
in un via vai di idoli
e senza un solo altare

Non ho mai negato
la Sua presenza
in una vita piatta
senza alcun sapore

Eppure Tu ci sei
nel ripetersi dei giorni
negli impegni senza voglia
nella rabbia vigliacca e impotente

Non ho mai incontrato
un uomo con la barba
e la tunica bianca
nelle domeniche all’Ikea

Non ho mai cercato
di avere una speranza
semmai ho dimenticato
e quindi ho fatto senza

Eppure c’è qualcosa
nel buio della stanza
nel gorgoglìo del fiume
nel freddo della strada

Ho sempre fatto poco
mi sono esposto poco
cercando di salvare
capre e cavoli MIEI

Non ho mai fatto nulla
se non giocare a vivere
Se non puntare il tempo
sul cavallo sbagliato

Ma Dio è nell’inquieto
nella sabbia nelle scarpe
nella vergogna degli scoperti
e nel pianto dei recidivi

Ma Dio è nella sveglia
nell’alba che ancora non si vede
nell’amarezza dopo l’amplesso
nella doccia fredda e il boiler Rotto

nella sconfitta silenziosa
di chi ha sé come nemico
e non osa alzare il capo
dal cuscino

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Poesia

Respirare

Tagliare tutto,
bruciare tutto,
come il gesto di un ribelle
che non sa vedere oltre,
come il gesto di un despota
che odia la storia
mentre vuoi solo respirare

Ogni passo è stato falso,
ogni successo è stato inutile,
e come sempre
tu sei stata stupida
a scegliere un cavallo vincente
per una corsa coi sacchi,
tu sei un genio del male
che non sa vincere ai dadi

Tagliare tutto, mentre
tutto va avanti
come una liana rampicante
che vuole soffocarti o
come una benda
che vuole coprirti
mentre tu vuoi solo respirare

E ogni volta che resti ferma,
bloccata, impantanata
come un sasso nella terra arida
o un fondale sotto l’acqua,
pensi di dover cambiare tutto,
bruciare tutto,
tagliare tutto,
mentre devi solo respirare