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Pensieri e note

La crisi (maggio 2010)

Sarà strano ma quando vedo un film di cui non ho mai sentito parlare provo un senso d’angoscia, perché non ho nessun riferimento alla trama e faccio fatica a trovarne un significato. Proprio non riesco a vedere un film senza sapere prima come va a finire.
Così è (spesso) la vita.
Ma ora, forse, è bello per me l’imprevisto. Come diceva quello sfigato di Einstein, è la crisi che ci permette di vivere.

“Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
E io lo so, mai da solo.

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Pensieri e note

La mia bussola

La guardo:
gira,
si perde,
si ritrova imbarazzata
e si nasconde,
come un bambino timido
dietro alla mamma.

La osservo,
mi aspetto la risposta:
“Qual è la direzione?”

La fisso, con occhi
pieni di lacrime,
per questo vento freddo,
e lei è lì,
nel palmo della mia mano.

E cos’è più importante,
la mano o la bussola?

Alzo gli occhi e li vedo:
felicità e vita,
come me,
ma senza questo fardello,
così vivi
che non sembrano reali.

Essi non sembrano, eppure sono,
oltre a questo apparente nulla,
al “tutto qui”, “ora”,
al segno tangibile,
e quello che fin’ora non ha visto
ero io.

Tutto ciò che io posso
è alzarmi e fare
qualcosa per me,
da me non previsto:
guardare sé stessi
oltre il proprio ombelico,
e camminare verso una meta
così desiderata
e così poco conosciuta.

Ti guardo e penso:
“guidami tu,
compagna di viaggio”
che io non riesco, e vorrei
fermarmi qui.