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Poesia

Blues del tradimento

Guardo fuori dalla finestra
Mi sembra che ad ovest finisca il mondo
e che sprofondi in un buco nero
cos’è giusto o no, falso o vero non lo so…

Ti ho appena uccisa
e ho il tuo sangue sulla mia camicia
Bene, magari vivrai ancora cara
ma è la tua anima che è ferita

Ho lasciato la mia casa
e ho preso il treno delle 7. 30
Non importa quanto scappi lontano
Ho un biglietto doppio per me e la mia ragazza morta

Ho una valigia che pesa
il mio peso in peccati
La aprirò sulla crocevia
e proverò a ricambiare i tuoi sospiri sprecati

Sai, è difficile amare
chi ti ha fatto del male
È più facile fare a pezzi il tuo cuore
e buttare al mare la tua fede nuziale

È cambiato qualcosa stamattina
a ovest il cielo è nero
Il vento soffia forte e la luna è rossa
ho aspettato a lungo il giudizio finale

Signore perdona questo vecchio ragazzo
ribelle al perdono e all’amore
Perché la fine è più dolce
riuscendo ad amare questo amaro dolore

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Pensieri e note

Dov’é finito il sole

Non nasconderti dietro una paura
Che quella passerà
E tu rimarrai ostinata
Senza un posto dove andare a nasconderti
E lo vedranno tutti

Non nasconderti dietro a una passione
Che quella é fatta
Per passare insieme a te
Senza nulla di importante da decidere
Ti ritroverai annoiata, senza vita

E dimmi
Dov’é finito il sole,
Che i tuoi occhi sono annuvolati
E se piove
Anche dentro la tua stanza
Forse c’é un buco nella tua corazza

E anche se
Non c’é più il sole
Non vuol dire che non tornerà
E se non é pioggia
Ció che scende dai tuoi occhi
Forse é un ghiacciaio che si scioglie nel tuo cuore

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Poesia

Aura

E’ di nuovo il tempo
in cui non vedo altro
che corone dentate
stringersi alla mia testa

Nausea, noia,
dolore inutile
passeggero come un timore
nella calma della notte

Aspetto
e il tempo
non passa
mai.

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Pensieri e note

Una mano sola

Senza applausi, senza abbracci
senza stringere altre mani
non so spingere con forza,
né suonare una chitarra

Prego battendomi il petto
per il male che ho sentito
quando la sorte si è presa
il braccio, mentre offrivo il dito

Leggo libri e volto pagine
e a volte il libro si chiude,
e la noia un po’ si calma
la morfina non delude

Senza applausi, senza abbracci
oggi torno al mio divano:
oggi è un anno senza buchi
dormo e sogno la mia mano

Una mano sola resta
quando all’alba riapro gli occhi,
quando in testa mi balena
il pensier che fosse vero

Ma la mano non ricresce
nella notte a chi non crede,
a chi vende la sua vita
per comprarsi una partita

Fatto così come sono
senza più troppo dolore
la cancrena mi ha lasciato
ancora il battito del cuore

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Pensieri e note

La bellezza imprevista

Scoprire che sono così poco, così minimo, così rozzo quando sto vicino a te, ha lo stesso effetto comico di prendere un palo in mezzo alla faccia mentre cammino in mezzo alla gente con mia nonna.
É piacevole come la brezza fredda del primo insperato pomeriggio di sole dopo un inverno piovoso e umido.
Come i primi disegni di mio figlio, sbagliati, crudi e inconsapevolmente impertinenti.

Certo, é soggettivo.
Ma é così razionale…

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Pensieri e note

Carenze d’affetto

Le “carenze d’affetto” le capisco: etichettiamo così la ricerca affannata di attenzione, l’ansia, l’agitazione, la tristezza, gli sbalzi d’umore, le seghe mentali sul nostro aspetto, i modi inconsapevoli di porci agli altri… Insomma, un sacco di sintomi che delineano una sola sindrome.
La “carenza d’affetto” non si cura con le medicine, che bastano solo a placarne i sintomi.

Io le capisco queste carenze d’affetto.
Le ho vissute a lungo, ne porto i segni ancora adesso.

Non basta un vestito, una pettinatura, una sigaretta, un tatuaggio, un’attitudine per ingannare gli occhi di chi è davvero interessato a noi.
C’é qualcosa che non va? Loro lo vedono, palesemente.
Evadiamo, scappiamo da coloro che sappiamo che ci conoscono, perché vedono ciò che fatichiamo tanto a nascondere, vedono oltre l’apparenza.

Eppure basterebbe poco per uscire da questo stato di “carenze d’affetto”.
Come ogni paura, esse esistono perché noi crediamo che esistano. Nulla di più.
Se noi iniziamo davvero a parlare di come stiamo, mettendo da parte paure, maschere e pregiudizi, allora inizieremo a scavare, vangare, girare le zolle, là dove qualcun altro potrà seminare. Potrà, forse, crescere qualcosa di buono, dove prima era terra arida.

Le persone non ci “servono”, come le dosi di eroina per i tossicodipendenti.
Non ci “servono”, per non sentirci soli, anche se noi spesso crediamo questo.
Non ci serve essere accettati dagli altri, casomai il contrario: ma noi, gli altri, li accettiamo?

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Pensieri e note

Vedente non-guardante

Occhi,
occhi grandi,
occhi più capienti di un pozzo
e più profondi di un bicchiere
occhi neri come il petrolio, o
occhi chiari come il ghiaccio.

Occhi,
occhi grandi,
come i miei, che hanno visto,
e occhi che non hanno voluto guardare,
occhi che ancora si pentono
e aspettano un nuovo pianto.

Occhi,
occhi che sembrano grandi,
occhi che sono solo più gonfi,
occhi che non guardano,
proiettano ciò che sono
occhi pieni e bicchieri mezzi vuoti,
lacrime mai bevute e dolore mai versato:
aspetto.

I miei,
aspetto di svuotarli
da questo vuoto
e di riempirli
di pienezza,
di bellezza,
di te.

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Pensieri e note

Cercando un senso, cercando te

Una voragine
che non è vuota,
un dolore
che non fa male,
una fame
che non si può saziare,
ma che a pensarci
nemmeno si dovrebbe.

Aiutami,
curami,
liberami da ciò che mi tiene in catene.

Poi ancora loro,
come sempre,
con le loro forme e i loro corpi
perfetti e dolci:
gorgoni prosperose
che solo a guardarle,
con la loro bellezza spruzzata
come succo di limone negli occhi,
ti pietrificano
il cuore.

O forse sono io
che cerco una bellezza vana,
che resto indifeso
in questo bosco che nasconde vipere,
con il gozzo scoperto
e gli occhi chiusi,
come un condannato
in attesa della decapitazione?

Aiutami,
soccorrimi,
salvami dalla falsità e dal nulla che incombe.

Senso,
pienezza,
pace.

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Pensieri e note

Il silenzio

Il silenzio é fucina di idee e grembo di miracoli.

Il silenzio é terra arida e asciutta,  ma il dolore é il fertilizzante: spargilo con cura, e il silenzio diventerà fertile.

Dal silenzio cresce la fede che produce speranza.

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Pensieri e note

Verità, sudore e riposo

Un masso, enorme peso,
grava sulla mia schiena,
mentre affannato lo porto
al luogo della mia dimora.

Un passo, impreco,
mi piego e incasso,
ancora un pugno o uno schiaffo
ed esploderò,
come un piccolo petardo
in mezzo a una strada affollata
nel giorno di Carnevale.

Soltanto un grosso sasso,
ma grande bellezza
verrà dalla sua incisione,
e forse servirà al mio godimento
questa mia fatica,
alla contemplazione
di una nuova cosa buona,
una nuova creazione,
per me e per lo scultore.