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Pensieri e note Poesia

E la radio suona

Dopo l’Italia ci fu il nulla.

Solo nebbia, terra nera, bianca brina e, tra le zolle, solo i vermi continuavano a mangiare carni marce.

Ogni italiano morto fu seppellito dal mare che salì dall’autostrada, travolgendo chiese e case.

Non più grandi ipermercati, non più nuovi ristoranti, non più arte né bellezza. Solo fango e vecchi sassi, e nell’aria sui detriti aleggiava la tristezza.

Uno stato dilaniato, cancellato da ogni carta, reclamava la salvezza.

E fu buio sulla terra, e fu notte dopo secoli di luce artificiale, e fu buio sopra il mare.

In un palazzo sperduto, in un grattacielo immenso che, superstite, si erge ancora, vano, contro il tempo, in un attico deserto, chiuso contro il cielo aperto, c’è una radio.

Quella radio è ancora accesa, e diffonde un suono eterno.