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Pensieri e note Poesia

E la radio suona

Dopo l’Italia ci fu il nulla.

Solo nebbia, terra nera, bianca brina e, tra le zolle, solo i vermi continuavano a mangiare carni marce.

Ogni italiano morto fu seppellito dal mare che salì dall’autostrada, travolgendo chiese e case.

Non più grandi ipermercati, non più nuovi ristoranti, non più arte né bellezza. Solo fango e vecchi sassi, e nell’aria sui detriti aleggiava la tristezza.

Uno stato dilaniato, cancellato da ogni carta, reclamava la salvezza.

E fu buio sulla terra, e fu notte dopo secoli di luce artificiale, e fu buio sopra il mare.

In un palazzo sperduto, in un grattacielo immenso che, superstite, si erge ancora, vano, contro il tempo, in un attico deserto, chiuso contro il cielo aperto, c’è una radio.

Quella radio è ancora accesa, e diffonde un suono eterno.

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Pensieri e note

Periferie esistenziali

Ci sono fiori che sbocciano
in inverno inoltrato
e se ne fottono della nebbia

Ci sono alberi che,
alle porte della primavera,
hanno ancora delle foglie da perdere

Ci sono fiumi secchi
in cui i pesci tentano ancora di nuotare,
sbattendosi e dimenandosi
nelle loro scatolette di latta

Ci sono prati verdi senza più cerbiatti che brucano né bambini che giocano

Ci sono aiuole da non calpestare
perché sennò i fiori soffrono,
e il giardiniere poi muore
di crepacuore