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Pensieri e note

Cosa ci posso fare?

Oggi la mia vita è illuminata dagli schermi del PC e del televisore. La ricerca di un senso sembra facilitata dai motori di ricerca, la mia sapienza viene accresciuta dalla consultazione di Wikipedia, la mia sete di nuovi stimoli viene placata dalla visualizzazione di filmati su Youtube (e, in passato, su siti dai contenuti ben poco nobili).
Sembra tutto gratis, quindi sembra tutto buono.

Dal mio PC accedo a storie e mondi che non pensavo di poter scorgere: i videogiochi mi portano a vivere storie di maghi, guerrieri, soldati e criminali, capitani coraggiosi e macchine veloci.
Tutto buono, tutto bello. L’ipnosi mi prende, come sempre, e non posso più voler vivere le fatiche e i casini familiari e lavorativi di ogni giorno.

Vorrei leggere, vorrei cercare storie, mondi, sapienze e sensi nuovi in un modo più sano, meno alienante, ma non posso. Ormai tutto ciò che non è cinetica azione, effetti speciali o semplice rappresentazione grafica di un idea o di una situazione non mi interessa più.
Sono passato attraverso fasi creative, e a volte ci passo ancora: cerco piacere nella fotografia e nel disegno, perché mi sembra di poter creare da me questa potenza grafica, questa bellezza evidente, questa realtà stilizzata ed ideale.

Poi non è così, un po’ per il tempo che ci dovrei dedicare e che non ho, né ho intenzione di sacrificare per questo; un po’ per la coscienza delle mie ben limitate capacità tecniche, che non mi daranno mai abbastanza soddisfazione o riconoscimento; un po’ per la mia incapacità di appassionarmi a qualcosa, a un’arte, a un’opera, se non riesco a trovarvi un senso, un fine più profondo, ampio e radicato nella mia storia e nella realtà che mi circonda.

Forse ho paura di interagire con gli altri, di chiedere una mano, di sottopormi al giudizio del mio prossimo. Forse sono timido, oppure un vigliacco, e forse a nessuno importa chi sono, ma quello che faccio, oppure viceversa.
Gli schermi luminosi mi impediscono di interagine con altri, ma catalizzano su di essi la mia attenzione.
Sono come una falena che, di notte, rimane intrappolata nella ragnatela luminosa tessuta da una lampadina.

Questa è la mia situazione, cosa ci posso fare?

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Collegamenti

Godere
Di un momento
Di infinito,
Essere ciò
Che sento

Non solo godere
Un istante,
Non solo
Sentire
E cercare
Apparente
Bellezza
E piacere

É bellezza vera
E piacere autentico
Assistere
Alla luce perfetta
Che illumina Il buio
Del mio nonsenso

Essere investiti
Dalla brezza del vento
Che passa,
Ma che é in te in un momento

Trascendere
Il tempo, e morire,
É immortalità:
Amare
Attraverso
Ogni senso,
In ogni senso.

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Considerazioni Su Un Bagliore

…che forse la poesia non é solo un modo di abbellire le parole, ma un apparecchio per teletrasportare qui vicino qualcosa che dicono che sia lontano. O l’occhialr che corregge la nostra vista calata con l’età, per farci vedere quello che é sempre stato qui vicino…

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Luci

Aspettiamo il Natale:
luminarie,
luci spente,
buie, cupe.

Si accendono
ma il buio resta intorno.
Cinismo e autocommiserazione,
per comprarsi una vana consolazione.

Ma una luce nuova
si sta per accendere:
luce di festa,
di vita, di bellezza.

E’ la festa,
vera festa,
in cui i nostri cuori
anelano alla libertà
come a un ricordo lontano.

E’ la festa,
perché oggi
è la pienezza che incontra l’uomo vuoto,
è la gioia che viene dall’uomo triste,
è la semplicità che parla all’uomo paranoico e nevrotico.

Non sono le vecchie otto candele,
ma una grande luce,
perché è compiuto
il desiderio grande del nostro cuore,
in qualche modo che non ci aspettiamo.