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Pensieri e note

Lontano

La mia chitarra è, in questa densa notte, muta
come un radar su un relitto in fondo a un abisso.

Abisso, oblio,
relitto dimenticato,
da qualche parte,
forse.

Ecco, adesso la mia mente naviga sulla rotta medesima
dove cinquant’anni fa navigava quella stessa nave.

Forse anche la mia stanza è naufragata qui,
e in questa notte limpida, profonda come quelle acque,
il fantasma di un marinaio o lo spettro di una passeggera
si starà chiedendo se, anche io,
da qualche parte
esisto davvero.

Di certo,
un radar su un relitto in fondo a un abisso non suonerà più
per qualcuno vicino,
ma la mia chitarra può ancora suonare
per qualcuno lontano.

E affronto quest’altra notte
come un fantasma affronta la tempesta
quando non vede più nessuno da spaventare,
e forse arriverà il Sole dell’alba
a dimostrarmi che non sono i fantasmi
quelli che io devo cercare.

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Pensieri e note

Mare, presto

Bianco, e non voler ricordare,
sentirsi tristi, e in lontananza
il mare infrange, rompe, schianta
con fragore le sue onde
e mi richiama alla mente
che è solo un momento
così come la noia della foschia
che lascia presto il campo al sole
c’è troppo caldo per restar coperti
come vecchi lupi di mare,
c’è da morire…

Blu, e tutto si raffredda,
tutto sprofonda e vorticoso affonda
all’idea di quanto è profondo
il suo crinale, ma è lo stesso mare
che ti riporta a galla
e non è più un vuoto in cui cadere
ma un’onda in cui nuotare
e non vorrei mai più
perdermi nella paura
di non riuscire a toccare…