Rumore, suoni, canti, fischi, schiocchi, parole vuote e seghe mentali.
Fatti, azioni, gesti inutili, solo per colmare un vuoto nella mia pancia.
Un weekend di silenzio spaventa tutti: “io non vengo perchè non ho voglia di rompermi le palle”, “io non voglio fare silenzio”, “che palle”.
E io, mi sento libero di fronte al silenzio?
Lei non lo fa di proposito, crede non serva, sia inutile.
Ma io? Lo faccio perché credo mi serva, o perché va fatto e basta?
Concretamente, sono lì stasera per un motivo.
Io ho bisogno di meditare? Io ho bisogno di stare fermo? Io ho bisogno di silenzio?
Sono libero, o ne ho bisogno?
Che palle. Lo dico io, ora.
E’ difficile capire a cosa serva il silenzio di venerdì sera, rischia di essere una superstizione, di farti venite sensi di colpa.
Se non lo rispettassi sarei in peccato.
Definitivamente non sono libero.