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Pensieri e note

Riflessioni sulla Pasqua

La Pasqua è la festa dei colori. No, ma dai. Non so dove l’ho letto…
E il Natale è la festa della bontà.
Ferragosto è la festa del Sole, Tutti I Santi è Halloween, la Festa dell’Immacolata è… boh!

Così il mondo d’oggi cambia nomi alle feste, come per festeggiare qualche oggetto o sentimento…
Da aspirante cristiano (o meglio, da battezzato in corso di cristianizzazione), cresciuto in una società dall’esteriorità cristiana cattolica, cerco di capire le feste che la tradizione della Chiesa porta avanti.

Il mondo, da prima che io nascessi, ha iniziato a frenare. Non vuole più girare come è girato fino ad ora.
Non che girasse grazie a qualche festa inventata dalla Chiesa, certo.
Non che non fosse prevedibile che il mondo, fondamentalmente laico e atarassico, avrebbe cercato col tempo di tagliare i ponti con una cultura “di parte”.

Il mondo, da 25 anni a questa parte, si è praticamente fermato. Ora, il verso in cui girare, lo vuole decidere lui.
Via tutti i simboli, le ricorrenze, le tradizioni, però senza offendere: nessuno vuole perseguitare nessuno.
Chi non conosce la cultura cristiana, però, ha iniziato ad aver paura di offendere chi, questa cultura, non la vive.

Il mondo, certamente, tra altri 25 anni sarà ancora fermo. Si può frenare, si può resistere. Ma non si può impedire che la fisica faccia il suo lavoro.
Fermare un pianeta farà gelare una parte e bruciare un’altra, a meno di non far girare il Sole intorno alla Terra.
Il mondo, questo, lo dimentica, quando dice che i Cristiani credono ancora al geocentrismo.

Per noi cristiani, il Sole è uno, il Sole è fisso, e il Sole è una metafora di quella luce più grande che noi vediamo nella nostra vita, e che cerchiamo quando siamo al buio.
E’ una poesia, questa esistenza. Si basa su allegorie, su rimandi, su parallelismi evidenti come una montagna, un oceano o un cielo stellato.
Non è solo estetica, è un’esperienza, è avere radici, è avere legami più profondi con la realtà, di quelli che l’apparenza sola lascia intendere.
E’ la continua speranza in una vista nuova, ed il saper usare bene questa nuova vista quando la si ottiene, senza lasciarsi accecare dalla cataratta del tempo che passa e dalla morte che viene.

Il tempo che passa, le metafore che collegano la vita mia e quella del mondo, e il Mondo che gira e il Sole che sorge e tramonta: ricordiamoci di quanto sta nel mezzo.
E nel mezzo, probabilmente, ognuno ha vissuto l’attesa e il compimento, la soddisfazione e la delusione, la morte e la vita, il dolore e la consolazione, la ricchezza e la miseria.
Cos’è dunque questa Pasqua, che noi Cristiani NON chiamiamo “festa dei colori”?

Non lo so, cos’è per te la Pasqua.
Per me è il giorno in cui mi ricordo che l’Amore è ciò che rende compiuta un’attesa, soddisfa le delusioni, fa rivivere nella morte, consola nel dolore, arricchisce i miseri.
E’ il giorno in cui mi vedo allo specchio, e vedo che se provo a fare da solo, per dovere o forza di volontà o fissazione, ciò che l’Amore solo può fare, sono destinato ad attendere in eterno, alla delusione, alla morte, al dolore e alla miseria.
Magari il tutto in un solo fatto, come un tradimento, una violenza o un fallimento.

Per me la Pasqua è il giorno in cui la Chiesa ricorda la Risurrezione di Gesù, e mi invita a vedere in ciò la mia vita.
Dai motivi di questa Risurrezione, prende senso la festa della Pasqua, e di tutto il periodo pasquale.

Il mondo è fermo, ormai, e pretende che sia il Sole a girare intorno a lui.
E’ come quando gli antichi popoli facevano sacrifici per chiedere al dio/dea di turno di fare andar bene il raccolto, riuscire nell’impresa amorosa, stare in salute e tutto il resto.
E’ volere che sia la divinità a star buona, sperare nella sorte, andare a tentoni nella metafisica, credere solo in “sé stesso” (salvo quando “sé stesso” si ammala e si rivela per la sua fragilità).

E’ volere che sia la sorte a piegarsi a noi, solo per paura.
Non è volere che sia la sorte a piegarsi su di noi, per amore.
E’ questo che rende incredibile la Pasqua, nel suo significato.

La festa c’è, e non credo che nessuno si offenda per una festa che celebra l’amore.
Anzi, celebra QUELL’amore che praticamente non esiste nelle relazioni umane, e che ha dato inizio ad una nuova cultura, due millenni fa.
Il sapere che quella sorte, quel mistero, quel “perché” ha un volto, ha un nome, è esistito e nella fede esiste ancora: quello è il motivo per cui la Pasqua noi la viviamo manifestamente.

Il mondo può fermarsi, ma il Sole non si sposterà.
Quando il mondo si troverà mezzo congelato e mezzo bruciato, forse tornerà a girare intorno al Sole.
Il Sole tornerà a beneficarlo, anziché a danneggiarlo.
Così è sempre andato, così sempre andrà.

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Pensieri e note

Adios TV

Prima i cani poi gli umani
i carcerati e gli ammalati
immigrati sotto controllo
i cittadini e tutto il mondo

Spie ci osservano da dentro
un microfono mai spento
una sala di incisione
nella testa del padrone

Perché sarà un po’ così,
che il fratello che ci guarda
tutti come degli hard disk
organizzerà la farsa

Insegnando a quei cretini,
la TV dei deficienti
tratta tutti da bambini
che il successo è non far niente

Basta accettare una sfida
o cantare un tormentone
che il demonio digitale
prende la popolazione

Son tutti senza speranza
tranne il resto indipendente,
ed i pochi che si salvan
son miniere della mente

Questo sarà il mio futuro
lo spettacolo è iniziato
lo show che vi ho presentato
finirà con voi.