Aspettiamo il Natale:
luminarie,
luci spente,
buie, cupe.
Si accendono
ma il buio resta intorno.
Cinismo e autocommiserazione,
per comprarsi una vana consolazione.
Ma una luce nuova
si sta per accendere:
luce di festa,
di vita, di bellezza.
E’ la festa,
vera festa,
in cui i nostri cuori
anelano alla libertà
come a un ricordo lontano.
E’ la festa,
perché oggi
è la pienezza che incontra l’uomo vuoto,
è la gioia che viene dall’uomo triste,
è la semplicità che parla all’uomo paranoico e nevrotico.
Non sono le vecchie otto candele,
ma una grande luce,
perché è compiuto
il desiderio grande del nostro cuore,
in qualche modo che non ci aspettiamo.