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Pensieri e note Poesia

Delusa

Mi guardava come se fossi un gelato,
come se fosse estate in mezzo a una spiaggia rovente,
appoggiata a un mobile giallo
di compensato.

Passavo, e la vedevo
con la coda dell’occhio:
mi fissava e voleva
che anch’io la vedessi.

“Non fai per me”, pensai
mentre, senza sollevare lo sguardo,
la ignoravo e tiravo dritto
lasciandola intimamente delusa.

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Poesia

Un vasetto di miele

Da dove sei uscita?
No, non capisco!
Ogni sera ti penso
donna della mia vita

Compagna infinita,
tempo dolcissimo:
tu non scorri, mentre
accarezzo i tuoi secondi

Ti guardo, e d’un tratto
mi guardi negli occhi,
poi un lungo abbraccio:
“perché proprio te?”

“Questo ci sarebbe bastato”,
con te lo penso davvero:
è un crescendo perfetto
che non avrei mai sperato

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Poesia

Ape

Sei l’alba che voglio
e che i miei occhi cercano,
da anni nel buio ti cercano,
e ora sei qui

Tocca a me,
accoglierti non è facile
e non sei certo da stringere
in una mano

Eppure la tua dolcezza
la lasci a chi sa entrare
nel tuo mosaico magico,
nella tua reggia nascosta

Regina mia,
un tuo bacio
ricorda il miele
e lenisce ogni tua puntura

Lascia che mi penta
di averti allontanata
per paura
e torna al mio fiore

Ti nutrirò
e lascerò che tu ti serva
senza rendermi servo:
è la mia libertà

Sei l’alba che cerco
e che i miei petali vogliono,
ogni notte ti attendono,
e tu già voli via.

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Pensieri e note

Ragazza-occhi-di-corteccia

Ricordo una ragazza sulla soglia
che mi guardava coi suoi occhi di corteccia,
e nella foresta dei suoi occhi io vedevo
la palude della sua mente stanca

Non ho chiesto mai la sua mano, né il suo nome
ma  sono certo che, anche se è lontana,
ha trovato la pienezza che cercava:
la sua vita ora ha un senso da spezzata

E mi manca la sua voce e la presenza,
e lo sguardo che si nasconde, timido, anche ora,
quando passo lì davanti a quella porta –
non è morta! nel mio cuore non è morta

Il suo canto è terminato con la gloria
come un angelo che si spegne nella luce
non l’ho mai conosciuta come donna
ma l’ho sempre cullata in questo amore

Ora dormirò, e chiuderò la finestra
solo buio, e nient’altro resta –
solo buio, e questa nostalgia
con l’aurora anche io volerò via

 

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Pensieri e note

750.000 anni fa… uno “struggente anelito”

Notte strana,
la luna è una banana
e le stelle sono segni
di una lingua non inventata.

Parla con me,
voglio ascoltarti!
Vorrei capirti,
guardarti.

Ma i miei occhi
sono solo disegnati
e non sanno guardare
cio che di te è nel cielo.

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Pensieri e note

Overeaters Anonymous, ovvero l’infinita tristezza

Quante volte ci accontentiamo di avere accanto qualcuno che ci dia attenzione, che ci consideri forte, bello, bravo, intelligente, sensibile, profondo e tutte quelle cose che pensiamo di non essere?

Ci svendiamo alla prima attenzione donata, abbandonando la nostra spina dorsale allo scheletro di qualcun altro.
Questo qualcun altro poi potrebbe andarsene, lasciandoci soli e senza spina dorsale, e questo non per sua “colpa”, ma perché non vede in noi quello che noi cerchiamo in lui.

Siamo ciechi.
Non vediamo persone, ma alberi che si muovono. Alberi da cui cogliere frutti per sfamarci, frutti che crediamo riempire il nostro vuoto che abbiam dentro, vuoto che non può essere riempito da qualcosa o qualcuno.
Ci crediamo più furbi di chi ci ha messo dentro quel senso di insoddisfazione che ci spinge alla ricerca, ma piuttosto che ammettere di non saper vedere ciò di cui abbiamo bisogno ci accontentiamo delle prime persone, delle prime sensazioni, delle prime parole che sentiamo.
Ci accontentiamo di un sorso d’acqua ogni tanto, ma non vogliamo andare a dissetarci alla fonte per paura di lasciare le nostre misere sicurezze.

Abbiamo bisogno di un chirurgo che ci tolga la cataratta dagli occhi, di un oculista vero che ci faccia finalmente vedere, e non di un oculista ciarlatano che ci faccia solo guardare altrove.
Qualcuno che ci conosca da quando siamo nati -o anche prima- e che sappia consolarci e perdonarci quando sbagliamo, che ci spieghi perché siamo schiavi di questa fame compulsiva, bulimia o anoressia del cuore, e che sappia dirci come rompere con essa.

Qualcuno ha il numero dell’ospedale giusto per noi?

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Pensieri e note

Tavolozza

Sono bianco come il mio mal di testa, come le sclere degli occhi, come il mio culo non abbronzato, come i termosifoni spenti e i libri sullo scaffale, come le pareti della mia camera gialla.
E sono rosso come la bibbia e la mia chitarra.
E sono incazzato grigio tendente al nero, come il mio quaderno delle note.
E sono verde come la mia avidità.

E poi sono sentimentalmente daltonico.

Di che colore sei?