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Pensieri e note Poesia

Delusa

Mi guardava come se fossi un gelato,
come se fosse estate in mezzo a una spiaggia rovente,
appoggiata a un mobile giallo
di compensato.

Passavo, e la vedevo
con la coda dell’occhio:
mi fissava e voleva
che anch’io la vedessi.

“Non fai per me”, pensai
mentre, senza sollevare lo sguardo,
la ignoravo e tiravo dritto
lasciandola intimamente delusa.

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Pensieri e note

La bellezza imprevista

Scoprire che sono così poco, così minimo, così rozzo quando sto vicino a te, ha lo stesso effetto comico di prendere un palo in mezzo alla faccia mentre cammino in mezzo alla gente con mia nonna.
É piacevole come la brezza fredda del primo insperato pomeriggio di sole dopo un inverno piovoso e umido.
Come i primi disegni di mio figlio, sbagliati, crudi e inconsapevolmente impertinenti.

Certo, é soggettivo.
Ma é così razionale…

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Pensieri e note

Sogno d’un mattino di pieno autunno

Sogno.
Questa notte sono ciò che sogno
(ciò che sono nel sonno),
sogno nel sogno.

Sono sveglio.
“Non c’è più pane”,
lo vado a comprare
con la canottiera di mia nonna,
panico,
stop.

Sono sveglio,
“Non c’è più pane”,
pedalo sul raccordo,
con una polo proprio uguale a quella di mio fratello,
in bici verso un supermercato che
– ricordo –
non c’è,
attraversando bar in bicicletta,
tra scaffali di burri e formaggi,
ricordo che

Mi sveglio
perché c’è un avvoltoio che gracchia sul comodino.
Parto, anche oggi.

Scrivo,
perché il sogno
sa essere (legittimamente)
la naturale sinestesia di cui ho bisogno.

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Pensieri e note

Il sognatore con le ruote

“Io… voglio parlare… cantare… comunicare… alla gente… quello che penso…”, mi dice Lombardo.
Ogni parola arriva alle mie orecchie come un frammento di una frase rotta.
“Voglio fare… una radio… mi aiuti?”

Lombardo ha diciannove anni, ma è ancora in quarta superiore.
I viaggi in America lo hanno rapito per un po’, ma ora inizia a migliorare.
Tra un anno e mezzo, se tutto và bene, uscirà da quella scuola e farà qualcosa che gli piace.
Glielo auguro, in questo momento, con tutto il cuore.

“Certo, con le web radio è tutto più facile”, gli rispondo, anche se faccio un po’ fatica a mentirgli, “potremmo anche farne una, ma poi? I contenuti? Le idee purtroppo mancano!”

Lombardo a tre anni è stato colpito da una tetraparesi che da allora lo costringe sulla sedia a rotelle.
Ha delle difficoltà a parlare: parla lentamente, a scatti, come un motoscafo che salta sulle onde del lago.
Non mi piace mentirgli, ma non potrebbe mai essere uno speaker. Ma sarebbe proprio una bella rivoluzione…

“A me… piace scrivere… poesie… Mi dai… una mano… a trovare… le rime?”

Lombardo è molto intelligente.
È simpatico… Anzi, a volte fa proprio il deficente!
È un sognatore, un po’ come me. Deve essere per questo che io lo prendo sul serio.
D’altronde nessuno ti prende sul serio, se sei un sognatore.
O perlomeno se non hai una parlata veloce come il tuo passo.
O una laurea.

“Certo, sai che anche a me piace scrivere? Raccontare storie, però!”, e sono sincero, stavolta, “Mi piace raccontare storie che possono tranquillamente essere vere…”

Lombardo mi chiede spesso un aiuto per fare funzionare un computer che non và mai. E io, in realtà, dopo anni di richieste e occasioni, non so neanche come sia fatto il suo computer.
Anche questa volta so che per questioni di tempo, voglia e impegni non lo aiuterò mai a trovare quelle rime che cerca, quelle rime che faranno suonare meglio anche la ritmica lacustre delle sue parole.
Però mi piacerebbe, davvero.

“Voglio essere… qualcuno… per gli altri…”

Lombardo guarda i ragazzini che giocano a pallone e che, ogni tanto, colpiscono le ruote della sua sedia per sbaglio.
Vorrebbe che i ragazzini gliela dessero sui piedi quella palla, e lui finalmente si alzerebbe e gli farebbe vedere che numeri che sa fare, potrebbe sfidare anche Ibrahimovic o Del Piero!
Invece i ragazzini gli colpiscono le ruote, con lo stesso sconforto di quando calci la palla forte, contro un bidone traballante, pieno di rifiuti, e speri che non cada.
“Scusa!” “Trecento punti se lo beccavi in testa!”

Lombardo ha una sedia a rotelle e un’anima.
Lombardo ha un handicap e una dignità.
Lombardo ha bisogno di attenzione e di rispetto.
Lombardo sà che non vivrà mai come gli altri, sempre ammesso che gli altri stiano vivendo.

Lombardo vive con tutte le sue forze.
Anche in un’uggiosa domenica di ottobre come questa.