Categorie
Pensieri e note

Piume fradicie

E’ un pomeriggio afoso a metà settembre.
Piove, fuori. Cosa ti aspettavi?
Il sole sta facendo un riposino e un merlo, fradicio, si scuote le piume.

La gente, fradicia, si lamenta per le scarpe bagnate da questa pioggia che non fa male, e rischia di morire per un raffreddore stagionale.
Gli anticorpi anche loro stanno facendo un riposino, mentre la gente sogna da sveglia senza mai volersi svegliare.
Mio fratello dice che dipende da come ti svegli, per non perdere di vista quel sogno finito, ma nessuno vuol fidarsi.
E allora giù con altra camomilla e valeriana, per andare ancora a letto alle 3 e non riposarsi mai davvero.
Sognano, sognano senza essere mai liberi dal sogno, sempre assopiti in un’illusione di sicurezza.

Ho paura che, se non mi riparo alla svelta, domani morirò anche io di raffreddore.

Categorie
Poesia

L’ottavo giorno

Ruba gli occhi alla Medusa
e bevi una camomilla
nella tazza in cui beveva tua madre:
dormirai un sonno senza tempo,
tra pensieri che non ti appartengono
e i sussurri dei momenti che non hai accolto.

Andrai incontro alle paure che non hai avuto,
agli scheletri che hai tolto dall’armadio
e spedito nella discarica comunale,
camminando a ritroso
sul filo elastico del tempo
come un atterraggio sul ponte
del bungee jumping, o
il the inglese che ritorna
nella sua bustina pregiata,
“Made in China”.

Vorrei una notte così,
fatta di ricordi che non siano mostri
e passi che non siano rimorsi,
e un giorno cosí,
pieno di idee che mi danno da fare
e di pane che mi possa
– finalmente – sfamare.