Categorie
Pensieri e note

La tua mancanza

Un altro giorno, un’altra notte.
Pagine vuote, senza parole.

Ridotto ad un animale, conosci solo l’oggi mentre il passato è scritto nei solchi delle tue orme.

Chi leggerà la tua storia?
La polvere narra di eloquenti silenzi e discorsi vacui.

Ma un tempo, ricordi?, la terra ricevette l’acqua.
Le orme divennero solchi, la polvere fertile fango.
Accolse la terra semente nuova, e germogli la coprirono.

Ricordi la vita, quando spuntò da un’arida pianura di morte?
Sembrava di sentirsi meno soli, di fronte a tutte le stelle.
Ricordi le stelle, quando ti dicevano che oggi il silenzio ti basta?

D’estate il silenzio ricorda il deserto, e nuvole grigie l’arsura.
La pioggia tace e di giorno, appena, si sente il Sole frinire.
Il cielo d’estate infierisce sul suolo: ogni carità è evaporata.

Se il Sole non scaldasse la terra, non vi sarebbero nuvole.
Se le nuvole non coprissero la terra, il Sole la seccherebbe.

La terra, nuda, di fronte al Sole secca, ma le nuvole la rivestono di fronte all’astro che la illumina e le dona vita.
La terra rivestita dona vita a chi si nutre dei suoi frutti e delle sue radici.

Le stelle stanotte resistono alle aride luci della città, piene di nostalgia.
Le luci lontane sbrilluccicano, mentre le stelle, lassù, splendono.
Le stelle stanotte si vedono, la campagna non dimentica il buio.
Le stelle, stanotte, le guardi e ti parlano: “Ricordi?”

La tua mancanza è un’orma che si trasforma in solco.
La tua mancanza è una crepa in un terreno arido, che vede il Sole e poi secca, ma una nuvola la copre.

La tua mancanza sentirai sempre, dentro di te. Non è come niente.

Categorie
Pensieri e note

Riflessioni sulla Pasqua

La Pasqua è la festa dei colori. No, ma dai. Non so dove l’ho letto…
E il Natale è la festa della bontà.
Ferragosto è la festa del Sole, Tutti I Santi è Halloween, la Festa dell’Immacolata è… boh!

Così il mondo d’oggi cambia nomi alle feste, come per festeggiare qualche oggetto o sentimento…
Da aspirante cristiano (o meglio, da battezzato in corso di cristianizzazione), cresciuto in una società dall’esteriorità cristiana cattolica, cerco di capire le feste che la tradizione della Chiesa porta avanti.

Il mondo, da prima che io nascessi, ha iniziato a frenare. Non vuole più girare come è girato fino ad ora.
Non che girasse grazie a qualche festa inventata dalla Chiesa, certo.
Non che non fosse prevedibile che il mondo, fondamentalmente laico e atarassico, avrebbe cercato col tempo di tagliare i ponti con una cultura “di parte”.

Il mondo, da 25 anni a questa parte, si è praticamente fermato. Ora, il verso in cui girare, lo vuole decidere lui.
Via tutti i simboli, le ricorrenze, le tradizioni, però senza offendere: nessuno vuole perseguitare nessuno.
Chi non conosce la cultura cristiana, però, ha iniziato ad aver paura di offendere chi, questa cultura, non la vive.

Il mondo, certamente, tra altri 25 anni sarà ancora fermo. Si può frenare, si può resistere. Ma non si può impedire che la fisica faccia il suo lavoro.
Fermare un pianeta farà gelare una parte e bruciare un’altra, a meno di non far girare il Sole intorno alla Terra.
Il mondo, questo, lo dimentica, quando dice che i Cristiani credono ancora al geocentrismo.

Per noi cristiani, il Sole è uno, il Sole è fisso, e il Sole è una metafora di quella luce più grande che noi vediamo nella nostra vita, e che cerchiamo quando siamo al buio.
E’ una poesia, questa esistenza. Si basa su allegorie, su rimandi, su parallelismi evidenti come una montagna, un oceano o un cielo stellato.
Non è solo estetica, è un’esperienza, è avere radici, è avere legami più profondi con la realtà, di quelli che l’apparenza sola lascia intendere.
E’ la continua speranza in una vista nuova, ed il saper usare bene questa nuova vista quando la si ottiene, senza lasciarsi accecare dalla cataratta del tempo che passa e dalla morte che viene.

Il tempo che passa, le metafore che collegano la vita mia e quella del mondo, e il Mondo che gira e il Sole che sorge e tramonta: ricordiamoci di quanto sta nel mezzo.
E nel mezzo, probabilmente, ognuno ha vissuto l’attesa e il compimento, la soddisfazione e la delusione, la morte e la vita, il dolore e la consolazione, la ricchezza e la miseria.
Cos’è dunque questa Pasqua, che noi Cristiani NON chiamiamo “festa dei colori”?

Non lo so, cos’è per te la Pasqua.
Per me è il giorno in cui mi ricordo che l’Amore è ciò che rende compiuta un’attesa, soddisfa le delusioni, fa rivivere nella morte, consola nel dolore, arricchisce i miseri.
E’ il giorno in cui mi vedo allo specchio, e vedo che se provo a fare da solo, per dovere o forza di volontà o fissazione, ciò che l’Amore solo può fare, sono destinato ad attendere in eterno, alla delusione, alla morte, al dolore e alla miseria.
Magari il tutto in un solo fatto, come un tradimento, una violenza o un fallimento.

Per me la Pasqua è il giorno in cui la Chiesa ricorda la Risurrezione di Gesù, e mi invita a vedere in ciò la mia vita.
Dai motivi di questa Risurrezione, prende senso la festa della Pasqua, e di tutto il periodo pasquale.

Il mondo è fermo, ormai, e pretende che sia il Sole a girare intorno a lui.
E’ come quando gli antichi popoli facevano sacrifici per chiedere al dio/dea di turno di fare andar bene il raccolto, riuscire nell’impresa amorosa, stare in salute e tutto il resto.
E’ volere che sia la divinità a star buona, sperare nella sorte, andare a tentoni nella metafisica, credere solo in “sé stesso” (salvo quando “sé stesso” si ammala e si rivela per la sua fragilità).

E’ volere che sia la sorte a piegarsi a noi, solo per paura.
Non è volere che sia la sorte a piegarsi su di noi, per amore.
E’ questo che rende incredibile la Pasqua, nel suo significato.

La festa c’è, e non credo che nessuno si offenda per una festa che celebra l’amore.
Anzi, celebra QUELL’amore che praticamente non esiste nelle relazioni umane, e che ha dato inizio ad una nuova cultura, due millenni fa.
Il sapere che quella sorte, quel mistero, quel “perché” ha un volto, ha un nome, è esistito e nella fede esiste ancora: quello è il motivo per cui la Pasqua noi la viviamo manifestamente.

Il mondo può fermarsi, ma il Sole non si sposterà.
Quando il mondo si troverà mezzo congelato e mezzo bruciato, forse tornerà a girare intorno al Sole.
Il Sole tornerà a beneficarlo, anziché a danneggiarlo.
Così è sempre andato, così sempre andrà.

Categorie
Poesia

L’attesa

La vita è troppo lunga e lenta per chi si guarda indietro
e troppo breve e veloce per chi non sa vedere;
ma il passo giusto non si misura a vista,
e il cammino non finisce mai se si è da soli.

E’ insostenibile un viaggo senza meta:
vagabondare è triste se è per sempre.
La notte gela il sangue e la carne muore,
il sole ustiona ed affatica il cuore.

Categorie
Pensieri e note

La notte delle stelle cadute

Se chiamassi
con il loro nome
le cose di cui ho paura
sarei ben più libero.

Che abbia paura
che, chiamandole, giungano?
Che abbia confuso
la mitezza con l’apatia?
Ho tante scuse
quante sono le stelle.

Quando cadranno le stelle
e il cielo di notte
sembrerà buio e perso
il mio spirito sarà libero
di aspettare il sole eterno
e questi versi
saranno pietre.

Categorie
Pensieri e note

Lontano

La mia chitarra è, in questa densa notte, muta
come un radar su un relitto in fondo a un abisso.

Abisso, oblio,
relitto dimenticato,
da qualche parte,
forse.

Ecco, adesso la mia mente naviga sulla rotta medesima
dove cinquant’anni fa navigava quella stessa nave.

Forse anche la mia stanza è naufragata qui,
e in questa notte limpida, profonda come quelle acque,
il fantasma di un marinaio o lo spettro di una passeggera
si starà chiedendo se, anche io,
da qualche parte
esisto davvero.

Di certo,
un radar su un relitto in fondo a un abisso non suonerà più
per qualcuno vicino,
ma la mia chitarra può ancora suonare
per qualcuno lontano.

E affronto quest’altra notte
come un fantasma affronta la tempesta
quando non vede più nessuno da spaventare,
e forse arriverà il Sole dell’alba
a dimostrarmi che non sono i fantasmi
quelli che io devo cercare.