Un amico una volta mi disse: “Amare significa dare all’altro ciò che non puoi dargli”.
Amare non è mica facile: sembra ci voglia della costanza, energie sufficienti per non arrivare stanchi a casa alla sera, denti bianchissimi per sorridere al tuo nemico e per distogliere la sua attenzione dal tuo sguardo affaticato.
Amare non è semplice, non quanto dire “no” a una tentazione, non quanto dire “ci vediamo domani” e infischiarsene della sorte.
Vorrei amare, ma se sono il primo io a rimetterci, ne vale la pena? Vale la pena di essere messi da parte, essere schivati, non essere più il centro del mondo – non dico degli altri, ma neanche del proprio?