Poeta, musicista, pittore, fotografo, e poi tante altre cose ancora.
Possibile che non vi rendiate conto di quanto io sia interessante?
Eppure avete visto, e lo ripeto: poeta, musicista, pittore, fotografo, e chissà…
E poi che poeta, un funambolo della metrica…
E che musica, eclettico a dir poco, e polistrumentista.
E il tratto, e la pennellata, segni inconfondibili del mio innato talento, e che dire del modo leggiadro e discreto con cui il mio indice affossa il pulsante di scatto e… Click!
E ancora mi ignorate, mi parlate come se fossi come voi, e io sono magno nella mia artisticità.
Come osate? Come dite? Lo sapete! Mi conoscete!
Dite che scrivo come un qualunque poeta naif, e che improvviso in ogni frangente e in ogni genere artistico.
Il fatto di saper suonare poco molti strumenti non fa di me un musicista.
Solo gli scemi, poi, dipingono e si vergognano.
Meglio mettere la testa nella sabbia, e loro sapranno comunque, ma ignoreranno che tutto ciò lo faccio per loro.
E a me? A me cosa ne resta?
Forse solo il piacere nel fare arte, di mettermi da parte.