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Pensieri e note

Noi vorremmo

Siamo già tutti
uguali, tutti scontenti,
e vorremmo stare
come il miglior prosciutto
in bella vista sullo scaffale
ed esser notati per ciò che
diciamo
di saper fare.

Vorremmo essere
tutti splendenti,
tutti ammirati
da chi, per noi,
non è nessuno,
vorremmo essere
tutti leggende.

E un’altra vita passa,
un’altra idea di gioia,
serenità o felicità,
materialismo marxista,
religione disillusa,
spiritualità profana:
passa un giorno,
un altro giorno,
sul calendario.

Eppure
vorremmo.

Non è semplice accontentarci,
malattia dell’anima.
Perché, alla fine,
noi tutti
non siamo prosciutti.

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Pensieri e note

La rovina

È ciò che ci fa paura,
una paura che sempre cresce e mai crolla,
che ci fa star male
e ci fa cercare una soluzione ideale,
ideale come la famiglia felice per chi è solo
o la parità per chi non si sente uguale.

Cammino qui in mezzo,
macerie ovunque, polvere e fango,
e ci sto attento:
cammino insieme a loro.

La mia città non è in rovina,
queste rovine non sono quelle del mio Paese
che pure il tempo non ha risparmiato.

Sono come ossa inaridite
queste colonne spezzate, capitelli perduti
rotolati chissà dove, tra campi arati.

Sono morti di fame, a cui
danno caramelle per sfamarsi,
cani legati alla solita vecchia catena
che i padroni chiamano “libertà”.