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Pensieri e note

Scatole vuote, scatole piene

Com’é possibile che noi siamo un tale paradosso, così finiti e semplici (per quanto organicamente complessi) eppure così pieni di altro?

Siamo piccoli rispetto al mondo, minuscoli rispetto al Sole, infinitesimi rispetto all’universo.

Eppure, in noi, ha sede un universo concentrico, fatto di bene e male, e tutto ciò che di relativo c’é in un universo.

Non é relativismo, ma un congruo assolutismo, se affermo che le realtà che in noi si verificano cambiano a seconda del nostro umore e di cosa viviamo.

Io stesso non capisco come sia possibile sentirmi così sempliciotto, così naif, quasi volto al bene, ad amare la vita e a pensare sempre bene degli altri, giustificando chi sta facendo il male, ed avere in me un abisso di male nero, profondo quanto un pozzo, da qualche parte, forse nel mio cuore.